Gay Erotic Stories

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SESSSSSO COL SOSIA DI LANNY KRAVITZ (Part I)

by Lorenzo del B.


Stavo facendo la doccia quando suonarono alla porta. Detesto quando mi rompono i coglioni mentre sto tentando di rilassarmi, ma sono andato ad aprire lo stesso. Meno male che l’ho fatto ! Alla porta c’era un negrone gigante, alto più di un metro e novanta, fisico scolpitissimo, capelli rasta e barba incolta, labbra gonfie e umide da pompinaro, maglietta molto molto aderente (tanto che si intravedeva un piercing al capezzolo sinistro) e pantaloni jeans sdruciti. Aveva gli occhiali da sole benché fosse sera e mi chiese di entrare. Lo conoscevo già, è un ragazzo che abita al piano di sotto e che avevo rimirato a lungo nei viaggi in ascensore, ma avevamo parlato davvero poco, per questo la sua visita mi stupiva molto, e mi eccitava anche parecchio. L’ho fatto sedere in soggiorno, lui si è seduto a gambe larghe sul divano levandosi gli occhiali e guardandomi fisso negli occhi. Mi sedetti davanti a lui, cercando di coprire con l’accappatoio la mia paurosa erezione, le gocce d’acqua mi scendevano sulla fronte fino al pizzetto. “Senti, io ho notato che ti faccio sesso, e non provare a dire di no. Sei frocio fino al midollo, è evidente da come mi guardavi il culo in ascensore. A me i finocchi come te non piacciono per niente, l’unica cosa che mi piace di voi, è che avete i soldi che mi servono per fare quello che mi piace. Quindi se vuoi puoi succhiarmi il cazzo, mi dai 100 mila e il mio pisello è tuo. Se invece vuoi che te lo sbatta in culo me ne dai 300, ma ti avverto che è bello grosso e in culo fa male. Una volta ho mandato uno all’ospedale da quanto ho spinto.” Questo monologo mi ha eccitato di brutto, mi sono alzato e gli ho detto: “Fammi quello che vuoi, sono il tuo oggetto” “Vieni qui, che ce l’ho già duro. Mi eccita da morire il fatto che un frocetto come te mi paghi per tenersi il mio cazzo in bocca. Però prima tira fuori i soldi, se no niente minchia.” Gli metto 500 mila in mano e gli dico “Stanotte sei tutto mio, mi fai di tutto. Domani voglio sentirmi talmente stordito di sesso che anche la prof di filo se ne deve accorgere” “Certo che sei puttana, eh? Ma quanti cazzi di anni hai?” “19 e tu?” “Cazzo te ne frega troia? Ne ho 28 e ora ti faccio stare male dalle cappellate che ti prendi in gola” e dicendo questo mi afferra la testa ancora bagnata e me la sbatte sul suo pacco. Sento odore di cazzo, non deve lavarselo molto spesso ma è meglio così. “Dai sbottonami coi denti, frocio schifoso” gli apro i pantaloni e noto subito che è senza mutande, gli si innalza subito un uccello di almeno 25 cm forse di più. Uno di quei cazzoni da rivista belli scappellati e lucidi, ecco il suo puzzava anche, e parecchio, di piscio e sborra secca. Mi ci sono attaccato subito, ho pompato come una troia, che ci posso fare, sono vacca ! la cosa migliore è che lui continuava a parlarmi “Adesso ti piscio in bocca e te lo devi bere tutto…” e poi ha pisciato… io ho bevuto davvero tutto, non me ne sono fatto scappare neanche una goccia. Questo deve averlo eccitato molto, perché sfilandomi il cazzo dalle labbra mi ha detto “Frocio, ti sei fatto pisciare in bocca ! in bocca ti sei fatto pisciare, hai la pancia piena del mio piscio” L’ho guardato negli occhi e lui ha sorriso per la prima volta e mi ha detto “Ora ho voglia di sburrarti in gola, comincia a sbocchiare” Ho iniziato succhiando solo la cappella e menandogli l’asta con una mano, mentre con l’altra gli ho stuzzicato il buco. Appena gli ho toccato l’ano mi è arrivato uno schiaffo potentissimo “Troia di merda non l’hai capito che non sono un finocchio come te? Tu mi fai schifo, non sai nemmeno che gusto ha una fica, ma guarda che io sono il maschio sei tu la puttana che tra un po’ se lo prende in culo, se mi tocchi il buco un’altra volta ti riempio di calci” Gli ho chiesto scusa e ancora più eccitato dallo schiaffo che sentivo ancora sulla guancia ho ricominciato “Se mi fai incazzare di nuovo ti leghiamo al letto con le manette e poi chiamo due miei amici, ti strappiamo i vestiti di dosso e poi ti stupriamo a turno per tutta la notte, poi vedi se domani riesci a camminare. Poi ti accorgi che caghi bene senza neanche dover spingere, caghi sangue due mesi”. E fu su queste parole che io sborrai, senza neanche il bisogno di toccarmi il cazzo. Feci un laghetto di sperma per terra e il negro, appena se ne accorse, mi obbligo a leccarla via tutta “Dai, lo so che ti dà gusto berti la sborra, bevila tutta che tra un po’ arriva la mia” Dopo averla asciugata me lo appoggia alle labbra senza sforzare e dice “Senti, ora me lo tocco io, tu stai fermo che ti skizzo in faccia, devi stare buono e leccarla tutta, sei pronto?” annuii “E allora preparati che ora arriva il gettoooooooooooooooo” E venne…. Ma non è certo finita qui, la prossima volta vi racconto di quante altre cose abbiamo fatto quella notte… se vi è piaciuta la mia storia, ditemelo, scrivete a sun_river@yahoo.com vi rispondo di certo, se ne vale la pena  e se volete mandarmi una vostra foto, ancora meglio…. Vi risponderò con la mia….. a presto maschioni Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. 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Web-02: vampire_2.0.3.07
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