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La mia appendicite

by Fabrizio


L'anno scorso è stato terribile per me dal punto di vista della fatica e del lavoro: non ho avuto nemmeno la possibilità di farmi un giorno di vacanza, sono rimasto a casa a lavorare anche in pieno agosto, con un c adlo terribile: dovevo assolutamente finire quel lavoro per l'università e quindi sono restato per mesi anche sedici ore al giorno al computer per il mio lavoro di ricerca. Naturalmente, sesso zero: non avevo più tempo di vedermi con nessuno, né di frequentare le discoteche o le saune alle quali ero abituato. Una vita da monaco, insomma, con qualche saltuaria masturbazione per svuotarmi ogni tanto dallo sperma in sovraproduzione, ma niente di più. Era una sera caldissima, verso le undici, lavoravo a quel file e non avevo nemmeno mangiato: dal pomeriggio avevo avuto dei doloretti e delle fitte alla pancia sulla destra in basso, esattamente a metà strada fra l'ombelico e l'inguine destro, fitte alle quali non avevo fatto caso e che avevo distrattamente attribuito comunque ai jeans stretti (ultimamente sono un po' ingrassato)o ai pasti consumati disordinatamente. Ma quella sera in pochi minuti le fitte leggere si trasformarono in un dolore martellante, trapanante, violentissimo al ventre. Provai a mettermi una borsa d'acqua e ghiacciosopra la parte dolorante, e tentai di conyinuare a lavorare...ma non c'era niente da fare, il male era sempre più forte. Che fare? La mia famiglia era in vacanza, il mio amico Leonardo era al mare in Grecia col suo nuovo amante, il mio medico di base chissà dov'era.... l'insopportabilità del dolore mi convinse a chiamare un taxi e a farmi portare al Pronto soccorso dell'ospedale più vicino. Lì, piegato in due dal dolore, ricevetti la pietà di un medico che dopo quasi un'ira di attesa mi visitò. Non mi spogliò nemmeno del tutto, mi fece scoprire l'addome, slacciare i pantaloni e cominciò a palpare la mia pancia: quando immergeva le dita in profondità nelle mie viscere, quasi il dolore spariva, ma si esprimeva in tutta la sua acutezza quando lui ritirava la mano. Dopo qualche prova ulteriore, il medico mi disse che avevo tutti i sintomi da manuale dell'infiammazione acuta dell'appendice, e che mi avrebbero operato al più presto perché rischiava di degenerare in peritonite. Abbastanza confuso e attonito, perforato dai crampi che mi dilaniavano l'intestino, riuscii a telefonare ad un mio cugino che mi portò da casa un pigiama e qualche oggetto di igiene personale e mi svestii rassegnato all'ineluttabilità di farmi tagliare la pancia. Un infermiere sui trent'anni mi aiutò a svestirmi e a distendermi, in una stanza dove c'ero solo io, su un letto, dove mi coprì il corpo con un semplice lenzuolo, visto che faceva tanto caldo. In una pausa dei dolori, non potei fare a meno di notare che razza di bell'uomo fosse, e lo splendido sorriso pieno di dolcezza con cui mi guardava. Mi disse subito: "Non hai mai subito nessuna operazione, vero? Non hai allergie agli anestetici o a qualsiasi altra cosa? Ora dovrò depilarti il pancino....ecco, scopritelo, così!". Io mi scoprii e lui: "Mhhh, che bel fisico che hai, fai palestra? che bella muscolatura! be, non dovrò lavorare molto, hai solo questa striscia di peli dal pube all'ombelico..." (me la toccò con un dito) "e poi, naturalmente...be', tu sai che dovrò depilarti anche più giù, vero?" Farfugliai: "Ma, veramente... perché? dov'è che tagliano?" Lui rispose, mentre mi massaggiava la pancia con una specie di schiumetta da barba "E' chiaro che il chirurgo ti farà un taglio nella pancia, più o meno qui" (e mi indicò un punto a destra vicino all'inguine) " ma bisogna che non ci siano peli neanche nelle vicinanze, per non creare infezioni." E cominciò a radere, con un tocco dolcissimo. Quando ebbe finito col mio ventre, mi disse: "E adesso, bello, tirati giù i calzoni del pigiama!". Eseguii un po' imbarazzato. Lui tranquillamente spalmò la solita schiumetta su tutto il pube e attorno al mio pene, sullo scroto e sull'inguine. Era tiepida, e lui con la mano toccava il mio cazzo con delicatezza per la verità eccitante, nonostante il dolore che sentivo nelle budelle. La rasatura fu rapida: lui mi guardava ogni tanto negli occhi, quasi per spiare le mie reazioni. Reazioni che non tardarono a venire. Quando lui mi tirò giù inaspettatamente il prepuzio, il mio cazzo cominciò ad ingrossarsi e ad indurirsi, tanto che alla fine della depilazione il bell'infermiere si trovò in mano il mio membro nel suo stato migliore, in tutta la bellezza dei suoi 19 cm pulsanti ed eretti. Che dire? L'imbarazzo venne subito meno, perché a giudicare dal modo con cui continuava a tenermi in mano, per non dire a stringermi, il cazzo e la cappella, capii subito che la cosa gli piaceva moltissimo ed anzi era quello che lui sperava fin dal primo momento che mi aveva visto. "Sei un bell'uomo, sai? Con un arnese come questo, farai sicuramente la felicità di tua moglie...ma tu sei sposato o fidanzato?" chiese con fare furbastro e inquisitorio. Io risposi "Veramente vivo solo....aspetto di compiere i 35 anni per decidere che fare della mia vita!" E lui: "Ma tu vai per i trentacinque anni? Incredibile, hai il fisico e la faccia di un ragazzo di venticinque! Complimenti!" e così facendo mi fece una carezza sul torace indugiando un secondo di troppo su entrambi i miei capezzoli. "Comunque, beata quella fidanzata che avrai...!" continuò, un po' provocatorio. Terminò così la depilazione. "E ora, bello mio" continuò lui, "passeremo a una operazione poco simpatica ma necessaria: ti pulirò ben bene l'interno del pancino, per evitare guai durante l'intervento! Hai mai fatto clisteri?". "Veramente no" risposti "fanno male?". "Non tanto, mi disse lui, ma vedrò comunque di essere il più dolce possibile" e prese un grosso contenitore di vetro a bolla, contenente almeno un litro e mezzo di acqua distillata, lo attaccò con un gancio ad uno di quei treppiedi a stelo che servono per le ipodermoclisi e vi avvitò una lunga cannula di gomma munita di una specie di piccolo rubinetto. "Ora resta così nudo e apri bene le gambe...coosì!" Mi sentivo come ad una visita ginecologica. Ma notai che la sottile eccitazione della situazione mi faceva a volte dimenticare le terribili fitte al ventre che ogni tanto tornavano a farmi ricordare il motivo per cui mi trovavo là. Eseguii l'ordine dell'infermiere e spalancai le cosce, mentre al centro il mio pene era tornato in posizione di semiriposo. Lui con un guanto sulla mano mi cercò l'orifizio anale, me lo spalmò con una crema e cominciò ad inserirvi l'ugello della cannula che partiva dalla grossa bolla d'acqua. "Sei pronto?" Dissi di sì. E lui girò il rubinettino e l'acqua tiedida cominciò ad irrompere dentro al mio intestino. All'inizio, la sensazione fu nettamente piacevole. Ma quando l'acqua cominciò ad essere tanta, il mio addome cominciò a gonfiarsi e gli dissi "Mi fa male la pancia!" Lui mi sorrise e rispose "Ne deve ancora entrare almeno altrettanta. Devi avere pazienza. Ora ti massaggerò un po' il pancino così ti rilasserai mentre ti riempio d'acqua." E con la sua mano calda cominciò un movimento circolare sul mio ventre, gorgogliante d'acqua che continuava ad allagarlo. Ogni tanto staccava la mano dal mio intestino per darmi un tocco, quasi un leggerissimo pizzico, ai miei capezzoli. La procedura se da una parte mi rilassò, dall'altra mi riportò ad una violentissima erezione. "Scusami, sai...non so cosa mi sta succedendo!" gli dissi e lui "Ma scherzi! E' naturale che aun maschio giovane e sano come te succedano reazioni di qesto genere... e poi, mi hai detto che adesso sei solo...da quanto tempo non hai rapporti sessuali?". "Be', è tanto, saranno almeno tre mesi... sai sto lavorando moltissimo, non ho tempo... per queste cose, adesso..." "Ma questo è gravissimo!" disse lui "alla tua età....alla nostra età non si può stare tanto tempo senza avere uno sfogo...puoi avere pessime conseguenze alla prostata... e anche conseguenze psicologiche!" "Eh..ma che devo fare?" dissi io, con la pancia sempre più gonfia e dolorante "Ti prego, fammi scaricare, non ce la faccio più". In effetti il cliestere era finito. Mi aiutò ad alzarmi e a trattenermi e mi portò in bagno, dove mi scaricai tutto il contenuto dell'intestino. Mi lavai bene con acqua e sapeone, sempre sotto il suo occhio vigile, e poi lui mi riportò a letto. "La sala operatoria non sarà pronta prima delle sette di mattina. Ora ti dò questo calmante per farti sopire un po' il male al pancino. Cerca di dormire....ma vedo che sei ancora agitato" e mi afferrò il membro eretto "caro, credo sia meglio scaricarti anche qua." Lo lasciai fare, cominciò a masturbarmi, io ero completamente nudo disteso sul letto e lui lavorò sul mio cazzo prima con le mani poi con la lingua. Nonostante il dolore al ventre, gli eiaculai in bocca dopo tre minuti e lui inghiottì il mio sperma, mentre si era aperto la camicia per farmi toccare il suo torace villoso e i suoi meravigliosi capezzoli. Fu un momento bellissimo. Sotto i suoi pantaloni vedevo il rigonfio turgido del suo cazzo. Non avrei mai pensato di potere fare sesso in una situazione del genere. Spense la luce, mi raccomandò di chiamarlo se avevo bisogno e mi disse "Domattina ci sarò anch'io in sala operatoria quando il dottore ti aprirà il pancino. Sappi che anche se sarai un addormentato ci sarà un amico che veglierà sulla tua operazione di appendicite! E poi, quando sarai guarito, mi piacerebbe continuare quei giochetti che abbiamo iniziato stasera...ci posso contare?" "Contaci", gli sorrisi, e mi addormentai, in attesa dell'alba in cui mi avrebbero operato alla pancia. E l'operazione andò bene....dieci punti, per un taglio lungo dieci centimetri (avevano dovuto aprire molto perché veramente stava andando in peritonite). Rividi l'infermiere appena sveglio. (la seconda parte sarà ogggetto di un'altra storia). Fabrizio

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La mia appendicite

L'anno scorso è stato terribile per me dal punto di vista della fatica e del lavoro: non ho avuto nemmeno la possibilità di farmi un giorno di vacanza, sono rimasto a casa a lavorare anche in pieno agosto, con un c adlo terribile: dovevo assolutamente finire quel lavoro per l'università e quindi sono restato per mesi anche sedici ore al giorno al computer per il mio lavoro di ricerca.

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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