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Spogliato per Gian

by Aramis


Questa storia dovrebbe essere intitolata spogliato per o da Gian! Stavo facendo l'autostop sulla superstrada che va verso la costa, è più facile essere raccolti che non sulle strade secondarie di campagna. Erano le vacanze estive (frequentavo l'ultimo anno di liceo) e l'estate era calda ed asciutta, così ero vestito leggermente, giusto un paio di jeans corti ed una T-shirt e, naturalmente, un buon paio di scarpe da palestra. Mi piace viaggiare leggero e quindi portavo con me una sacca da palestra e mi piace fare l'autostop per gli incontri che si possono fare quando si incontra qualcuno che non viaggia alla velocità della luce. Qualche volta sono veramente fortunato e incontro qualcuno che deve fare un lungo viaggio e ciò mi permette di raggiungere in fretta la mia meta. Questo viaggio andava più lentamente con tragitti di 5, 10 chilometri e quasi con gli stessi tragitti da fare a piedi. Nessuno problema naturalmente! Più spesso è dal viaggio e non dalla destinazione che traggo piacere. Una volta con un passaggio unico ero arrivato sino alla meta e mi ero sentito di aver perso il gusto dell'avvicinamento anche se una settimana sulla spiaggia era stata molto divertente. Comunque come dicevo ancora più del viaggio era l'interesse per la varietà di persone che incontravo che mi eccitava. Erano le quattro del pomeriggio ed ero stanco quando ho sentito il rumore di una macchina dietro di me, ho alzato il pollice senza neppure girarmi per vedere quale mezzo stava sopraggiungendo. Con mia sorpresa ho sentito una macchina frenare e ho guardato. Whew, una splendida macchina sportiva! Aveva anche la capote abbassata! Mentre mi avvicinavo alla portiera, il conducente, che non poteva essere descritto altrimenti che come un fusto, ha sporto amichevolmente la sua mano e ha detto: "Ciao, mi chiamo Gian! Dove vai?" Mentre salivo gli ho detto che ero diretto alla costa e mentre partivamo mi ha detto che avrebbe potuto accompagnarmi solo per una settantina di chilometri, ma che ero benvenuto a fargli compagnia per quella distanza. Gli ho detto che andava benissimo perché non avevo alcuna fretta e comunque mi avrebbe fatto coprire quasi i tre quarti della distanza. Ragazzi, com'era piacevole il vento attraverso il parabrezza, ma precludeva la possibilità di conversazione se non gridandoci l'un all'altro, così lui guidava ed io guardavo il paesaggio. Avevo anche la possibilità di guardare meglio il mio conducente. Anche lui portava jeans tagliati, una camicia sbottonata e scarpe sportive come me. La strada ci permetteva di mantenere una buona velocità, salvo rallentare nei centri abitati. Gian era un conducente prudente e rispettava scrupolosamente i limiti di velocità. Non era quello che ci si potrebbe aspettare con quel genere di macchina sportiva, ma ero contento di non dover temere per la mia vita. Dopo un po' Gian ha detto che non gli sarebbe dispiaciuto fermarsi un momento e siamo entrati nel primo grill. Non aveva bisogno di benzina ma ambedue ci siamo diretti al bagno degli uomini. Ahhhhhh una pausa per rinfrescarsi! Un paio di bibite fresche ed un paio di pacchi di crackers e poi saremmo stati di nuovo sulla strada. Risalendo in macchina gli ho chiesto se gli dispiaceva che mi togliessi la camicia per apprezzare meglio la brezza e lui ha detto quasi per scherzo "Puoi anche viaggiare nudo se lo desideri!" Davvero, mi sarebbe piaciuto viaggiare nudo per un po', ma non sapevo come la pensasse veramente Gian ed inoltre non mi era sembrato molto serio l'invito, inoltre eravamo in una macchina aperta, così mi sono limitato a togliermi la T-shirt. Ora il soffio mi rinfrescava veramente asciugando il sudore! Ora il sole era piuttosto basso ad ovest dietro di noi e la strada sembrava essere particolarmente libera, per cui Gian ha spinto un po' più forte sull'acceleratore. In breve abbiamo raggiunto una piccola città e Gian ha detto che era affamato e se non volevo un hamburger]. Mi andava, così ci siamo fermati ad un piccolo fast food che aveva alcuni tavoli all'aperto. Mentre aspettavamo di essere serviti abbiamo avuto l'opportunità di parlare un po' di noi. Gian aveva appena finito l'università ed aveva trovato lavoro come capo ufficio in una ditta di caravan. Io ho detto che era il mio ultimo anno di liceo ed avevo deciso di vagare per tutta l'estate come un operaio disoccupato; Gian ha riso alla mia affermazione dicendo che non avevo proprio l'aspetto di un operaio disoccupato, anche lui si era preso qualche settimana per tirare il fiato dopo la fine della scuola e la sua macchina aveva accumulato parecchi chilometri. Gli ho domandato se aveva preso spesso a bordo degli autostoppisti e lui ha detto di non averlo fatto quasi mai a meno che non avessero un aspetto decente o interessante. Non sapevo in che cosa potevo essere interessante considerati che aveva visto solo la mia parte posteriore prima di fermarsi a raccattarmi, tuttavia non ho dato molto peso alla cosa. Abbiamo finito i nostri hamburger e siamo ripartiti. Gian aveva detto che mancavano solo trenta chilometri alla sua destinazione, inutile dire che ero contento del passaggio e della compagnia che era niente male. Ora il sole era veramente basso, di quando in quando spariva dietro le colline e gli alberi dietro di noi, quindi mi sono rimesso la T-shirt per l'ultima parte del viaggio e mi sono accorto che Gian mi ha guardato male quando ho preso la maglietta; ma fino ad allora non avevo compreso che gli piaceva guardarmi seminudo nella brezza. Non sono un fusto ma neppure da buttare e non avevo mai pensato a me stesso come ad uno che faccia piacere guardare. Senza dubbio Gian mi aveva osservato più di quanto non mi fossi accorto. Ad ogni modo la strada era di nuovo libera, con la pancia piena di hamburger, in breve gli occhi mi si sono appesantiti e mi sono appisolato. Ero nel mondo dei sogni quando lentamente mi sono svegliato, ho aperto gli occhi e ho messo a fuoco giusto in tempo per rendermi conto che stavamo uscendo dalla strada principale per prendere un sentiero. Pensavo avessimo raggiunto la meta di Gian quando mi sono accorto che non c'era nulla intorno; ho gettato uno sguardo a Gian e lui ha continuato a guardare fisso davanti a lui, non sembrava accorgersi della mia preoccupazione, ma è sembrato sapere dove stavamo andando, così sono tornato ad appoggiarmi al sedile. Dopo un chilometro ha frenato in quello che una volta doveva essere stata una piazzola ma che ora era stata invasa dalle erbacce. Ero molto curioso e guardavo Gian per capire cosa aveva in mente. Ha spento il motore e, ragazzi, che silenzio ci circondava in quella zona selvaggia, ma con luce ancora più che sufficiente per vedere tutto chiaramente, a parte quello che Gian aveva in mente. Sono sicuro che la mia espressione equivaleva ad un milione di domande ma non dovevo aspettare molto per scoprire le idee del mio compagno. Si è girato nel sedile (come è possibile girarsi in una macchina sportiva) e mi ha detto: "Bene, vediamo che cos'hai?" "huh?" Non avevo idea di cosa volesse e allora Gian ha chiarito "Fammi vedere che cosa hai, voglio che ti spogli!" Poi senza attendere la mia reazione (io ero scioccato) ha detto: "Togliti tutti i vestiti o te li toglierò io! voglio vederti nudo! Lo voglio da quando ti sei tolto la camicia e te l'ho detto che avresti potuto viaggiare nudo se l'avessi desiderato." Non poteva essere più chiaro di così: Gian si aspettava uno spettacolo ed io ero l'attore. Ok, in considerazione della possibilità di scegliere tra farmi strappare i vestiti o del suo desiderio iniziale di vedere il mio corpo, ho deciso, potevo farlo! Davvero, effettivamente non avevo problemi ad essere nudo ed avevo preso in considerazione, anche se non proprio seriamente, di viaggiare nudo se solo non fossimo stati in una macchina scoperta dove chiunque poteva vederci. Ho detto a Gian: "ok, va bene, da dove deve cominciare." "Prima usciamo dalla macchina, mi sono venuti i crampi!" Siamo scesi e lui mi ha portato davanti alla macchina facendo poi segno alle scarpe! Ok, partiamo con le scarpe! Poi ha detto la camicia, così me la sono tolta restando in pantaloncini; quindi ha detto i pantaloncini, li ho sbottonati e ho lasciato cadere anche quelli. Mi ha detto di uscirne così li ho lasciati sul terreno con la camicia e le scarpe. Non è sembrato dispiaciuto del fatto che non portassi biancheria intima, anzi direi che ne era entusiasta, almeno così sembrava dalla protuberanza che cresceva nei suoi pantaloncini che gli dovevano sembrare tremendamente stretti! Gian stava ammirando la mia nudità, così ho fatto un giro per dargli una visione completa. (Non sapevo cosa fare salvo stare in piedi in tutta la mia gloria!) Lui ha detto: "Eccellente! Assolutamente eccellente, tuttavia non avevo messo in preventivo che tu fossi così cooperativo!" Stavo godendo della mia nudità quasi quanto lui e ho detto: "Potrei rimettermi i vestiti e tu potresti fare quello che penso." Ma Gian ha rifiutato cortesemente e mi si è avvicinato. Gian ha messo una mano sulla mia spalla e poi l'ha lasciata scivolare sul culo dove l'ha lasciata per un momento; poi con l'altra mano mi ha preso le palle e le ha fatte rotolare per un po'. So di aver rantolato mentre lo faceva non essendo mai stato maneggiato da un altro uomo che non fosse il mio dottore, e rantolo sempre un po' anche in quel caso. Aveva iniziato da poco quei giochetti quando il mio cazzo ha cominciato a sorgere naturalmente e Gian l'ha visto. "Whew, fa caldo qui?" ha detto "Sì, sì anche per questi vestiti" e si è avvicinato alla macchina per toglierseli. "A meno che non voglia fare tu gli onori." (penso volesse che lo spogliassi io.) Ma io ho detto "No prosegui, vedrai che è una liberazione!" Abbiamo riso! E Gian si è spogliato, probabilmente facendo uno spettacolo migliore del mio. Come ho già detto avevo già notato fosse un mezzo fusto, ma pensavo che nudo potesse essere un fusto intero. E ben presto ho avuto la conferma! Era davvero un eccellente campione. Ben fatto e proporzionato dappertutto, ed anche ben dotato. Mi sono sentito un po' umiliato dal paragone. Si è stirato ed arcuato lui e camminava con sussiego per la libertà di essere nudo. Ha fatto un giro su di se come quei culturisti che si mettono in posa, nessuno di noi doveva vergognarsi in confronto all'altro! Subito dopo mi sono accorto che si era avvicinato di nuovo e spostava lentamente le mani sopra il mio corpo, quasi come un cieco che cerchi qualcosa o qualcuno. Francamente mi piaceva. Dopo una dura giornata sulla strada avrei accolto con piacere un massaggio, e in che maniera l'avrei avuto! Mi ha preso di nuovo le palle, le ha massaggiate per bene ed il mio cazzo è tornato a sorgere. "Whew, che caldo, vediamo se riesco a raffreddarti un po'" ha detto; si è sputato sulla mano, mi ha preso il cazzo e ha cominciato ad accarezzarlo. A momenti le mie ginocchia si piegavano. Ha allungato una mano, ha preso nel cassetto della macchina un tubo di crema e mi ha lubrificato palle e cazzo! A quel punto le mie ginocchia mi si sono piegate e ci siamo abbassati al terreno accanto alla macchina, ma l'erba era pungente e scomoda, così ci siamo alzati e ci siamo spostati sul cofano della macchina. Gian mi ha fatto sdraiare sulla schiena e mi ha accarezzato passando dalle palle al e cazzo finché non sono stato in frenesia totale e ho sborrato. Oh Dio che bello! Non avrei mai pensato che liberarmi così per l'azione di un uomo potesse essere così bello, non ci avevo mai pensato. Inutile dire dopo che, dopo aver ripreso fiato, è stato il turno di Gian e volevo farlo tanto bene quanto l'aveva fatto lui. Non ho avuto problemi a convincerlo a posizionarsi sul cofano dove ero stato io. Ho iniziato, ho cominciato dal collo e sono sceso; si è rilassato! Quando ho raggiunto la sua area pubica ho fatto una pausa e poi mi sono messo a massaggiargli molto bene le cosce, scendendo poi alle gambe (sì la parte interna delle cosce) e poi scendendo sino alle dita del piede! Avrebbe potuto tremare ma era estremamente rilassato. Poi sono indietreggiato verso la gloriosa terra (diciamo così). Gian era coperto di bei peli veramente maschi, l'avevo ammirato attraverso la camicia aperta quando eravamo in macchina ed avevo desiderato che se la togliesse per vedere meglio il suo torace ed i peli della pancia. E ora potevo vederlo tutta e la visione era veramente bella. Ed allora ho iniziato la mia vendetta! Gli ho massaggiato la parte intima delle cosce e direi che la cosa aveva effetto; mi sono attardato a lungo come se quelle fossero le uniche parti che mi interessavano; questo l'ha fatto impazzire e si è spostato un paio di volte per cercare di farmi raggiungere la sua "bella roba". Ma ero deciso a divertirmi, doveva soffrire ed io proseguivo nella mia vendetta! Sono risalito alla pancia e so che deve aver pensato 'ehi hai dimenticato qualche cosa!' ma non doveva preoccuparsi il mio uomo, l'avrei ritrovata quando sarei stato pronto. Ed ora ero pronto, improvvisamente ho fatto scivolare ambedue le mani alla sua area pubica, gli ho preso le palle con una mano e il cazzo con l'altra, ho aggiunto dell'altro lubrificante a quell'affare da cavallo! Ma non troppo velocemente, doveva agonizzare! Ho cominciato con una palla, poi con l'altra, poi un piccolo gioco col cazzo, poi una palla, e così via finché non ha cominciato ad agitarsi; allora mi sono alzato dal cofano della macchina e ho detto: "Devo fermarmi, questa posizione mi uccide la schiena!" Mi sono alzato e sono andato via. Ho pensato che Gian si sarebbe agitato! Oh sì, ora stava implorando! Sì, ero un tale sgualdrina. Non avevo mai fatto una cosa del genere prima, come avevo fatto a trasformarmi così velocemente in una puttana. Dovevo avere un diavolo dentro di me o qualcosa del genere! Ad ogni modo mi sono stirato davanti a Gian e prima che potesse allungare le mani ero tornato obbediente al lavoro come il miglior "ragazzo sgualdrina" che ci potesse essere. Continuavo a farlo soffrire alla grande. Non poteva venire finché no gli dicevo che poteva. Mi è venuta l'idea di far scivolare un dito nel suo buco del culo, un po' di avanti ed indietro e l'uomo è esploso spruzzando dappertutto, sgroppando e gridando! Dovevo aver toccato qualche cosa di veramente eccitante e lui aveva dato un colpo al cofano della sua macchina. Doveva aver fatto un danno di almeno un milione! Stava diventando scuro e pensavo che fosse preoccupato del danno alla macchina, invece si è trascinato alla portiera e non ha cercato neanche di rimettersi i vestiti! Si è abbattuto sul sedile e ha rantolato per un po'. Abbiamo scherzato dicendo che se fossimo stati fumatori sarebbe stato il momento di una sigaretta, o una birra avrebbe potuto essere una buona idea! Una birra! Dovevamo averne una! Ci siamo messi i vestiti (di malavoglia) e siamo andati a cercarne una. Volevo viaggiare nudo (anche con la macchina aperta) e ho tirato giù i pantaloncini, così i "ragazzi" avrebbero potuto prendere un po' d'aria. Gian ha fatto la stessa cosa! Abbiamo trovato la birra nella prima cittadina che abbiamo incontrato unitamente ad una bella bistecca con patatine. Mentre mangiavamo abbiamo parlati di quanto era stato bello essere venuti in quella maniera (perlomeno quando quella cameriera scocciante non cercava di ascoltare). Ho domandato a Gian se era gay e lui ha detto non ci aveva mai pensato perché gli piacevano anche le donne. Io non penso di essere gay e francamente Gian mi aveva spaventato a morte facendomi pensare di poter essere un culo quando mi ha ordinato di spogliarmi. Non avevo idea di dove volesse arrivare, ma ho pensato che probabilmente mi avrebbe preso il culo. Ad un certo punto della conversazione lui ha detto: "In che paese della costa stai andando?" Non ho visto malizia in lui perché eravamo, ummmmm, amici intimi ora. Voglio dire che una volta che si è visto qualcuno nudo, e lo si è accarezzato, ci si sente come se lo si conoscesse da anni, giusto? Gian ha detto che non doveva essere subito al lavoro il giorno dopo e che se non mi dispiaceva avrebbe potuto accompagnarmi sino alla meta. Naturalmente ho accettato subito, siamo ripartiti e quando è stato completamente scuro abbiamo deciso di spogliarci e fare il resto del viaggio nudi come ci avevano fatti. (Così i "ragazzi" potevano prendere molta aria sapete!) Quando finalmente abbiamo trovato un motel sulla costa e ci siamo assicurati che ci fosse posto, Gian mi ha domandato se anche lui poteva passare lì la notte. È necessario dire che abbiamo utilizzato ancora molta crema? Il mattino dopo Gian ha chiamato al lavoro dicendo che era malato, un giorno dopo l'altro finché non ci siamo goduti una settimana indimenticabile al mare. La mattina della partenza Gian ha visto il bozzo sul cofano della macchina e ha esclamato "Come diavolo è successo?" "Vandali forse! Chi lo sa!" Inutile dire che mi sono spogliato per Gian in più di un'occasione ma cerco sempre di tenerlo lontano dal cofano della macchina!

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