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Giubileo

by Figo


Alla fine del mese di luglio 2000 Rocco seppe in parrocchia che a metà agosto sarebbe partito dal suo paese in Calabria un pulmann con tutti i giovani della zona per il Giubileo dei Giovani, a Roma. Rocco finalmente aveva ceduto alle insistenze della famiglia e si era fidanzato con Lucia, che era proprio una brava ragazza, e anche carina. Certo fare sesso con lei era per lui una forzatura e quando lo faceva pensava alle sue esperienze con Vittorio per eccitarsi. Per metà agosto sarebbe partito con la comitiva del gruppo giovani e sarebbe venuta anche Lucia. A Roma arrivarono dopo un viaggio di sei ore, stanchi e sudati, poichè l'aria condizionata sul pulmann non funzionava. A Roma alloggiavano in una scuola del quartire Aurelio, insieme con un gruppo di giovani Catanesi. Rocco aveva notato un ragazzo alto e francamente bello, che sembrava - dai suoi atteggiamenti - il leader della sua comitiva. Gli altri ragazzi e le ragazze lo chiamavano Salvo, che probabilmente era un diminutivo di Salvatore. Era alto e aveva dei baffi castani su un volto da giovane canaglia. Gli occhi erano castani e vivi, quasi un po' cattivi. Rocco non faceva che seguirlo con gli occhi e la sua mente vagava persa in fantasticherie erotiche. Non poteva farci niente: era più forte di lui. Aveva provato a resistere, aveva provato a convincersi, ma alla fine aveva concluso che 'al cuor non si comanda'. Salvo si era accorto di Rocco, della sua ingenuità, della sua passività. La mattina successiva si erano preparati per andare alla spianata di Tor Vergata, dove avrebbero incontrato l'indomani mattina Sua Santità. Salvo stava facendo di tutto per attirare l'attenzione di Rocco. Quando questi se ne accorse, fu felice di poter parlare con il ragazzo siciliano. Le parole erano banali, parlavano del papa, del cammino di fede, della pace. Ma gli sguardi che i due si scambiavano si dicevano cose che non avrebbero potuto essere espresse verbalmente. Salvo indicò a Rocco una scusa per poter lasciare i rispettivi gruppi. Rocco avrebbe detto di essere per la sera ospite di parenti del siciliano che vivevano a Roma. Salvo avrebbe detto la stessa cosa ai ragazzi della sua comitiva. I capi gruppo non avevano accolto di buon grado il diversivo, ma si erano quietati quando i ragazzi avevano promesso che la mattina dopo sarebbero stati lì alla celebrazione. Salvo portò Rocco in un angolo solitario sulla via Collatina, dove c'era una sorta di grotta, un luogo riparato, dove le prostitute si appartavano con i clienti e le coppiette venivano a fare l'amore. La zona era degradata e piena di vecchi edifici abbandonati e fu facile trovare un angolo sicuro. Salvo, appoggiato a un muretto, con un ghigno si abbassò i jeans rivelando un fallo completamente eretto, dritto e con una cappella dilatata. Era un esemplare veramente stupendo, anche se l'unica luce che permetteva di vederlo era un fioco raggio lunare. 'Leccalo, succhialo, e fammi godere, frocetto'. Rocco non si aspettava un approccio così secco e brutale. Però dentro di sè era eccitato alla follia. Si avvicinò al fallo e lo impugnò: era caldo e duro e Salvo con una smorfia di piacere rivelò di avere sentito il contatto. Rocco con le sue mani seguì i contorni del sesso del ragazzo, soffermandosi sulla dimensione delle palle e sulla rugosità del sacco scrotale. Poi, tremando, era risalito sull'asta assaporando le asperità dovute alle vene del pene, sentendo la pelle calda ed elastica. 'Ma che ci devi fare il ritratto?', sussurrò con voce roca il catanese, impaziente. 'Che bello, che bello', mormorava Rocco. Poi diede un bacio struggente al glande e le sue labbra furono bagnate dal caldo liquido filante che stava sgorgando piano dal meato urinario del siciliano. Sporse allora la lingua per leccarlo. Le guance erano in fiamme, la testa nel pallone e non capiva niente. Poi aprì la bocca e inglobò la cappella e piano piano fece scorrere il pene più in fondo, fino a sentire i primi segni del soffocamento. Sentì Salvo irrigidirsi, stirarsi e reclinare la testa all'indietro. Rocco cercò di fare un buon lavoro facendo sentire a Salvo la sua bocca come una vagina, mentre con la mano destra accompagnava il movimento del cazzo. Con l'altra mano accarezzava e sfiorava le palle, sentendone la peluria leggera. Poi era risalito a esplorare la peluria pubica del compagno. Si accorse che era fitta e scura, mentre la pelle sottostante era morbida, quasi infantile. Il liquido filante stava ora uscendo copioso, sintomo dell'eccitazione montante di Salvo. Rocco accelerò il movimento su e giù della testa e della mano destra. Salvo sospirava fortemente e il suo corpo era ora scosso da un fremito incontenibile. Poi si fermò e dalla sua gola uscì un grugnito. Salvo godette per un tempo che gli sembrò interminabile. Quando si riebbe trovò il ragazzo che si puliva la bocca con un fazzolettino di carta. "Vieni qui", disse poi con il tono di voce spavaldo che gli era consueto. Lo abbracciò, gli cercò il pacco nei jeans e lo trovò pronto. Lo liberò e cominciò a masturbarlo piano, bagnandosi la mano nell'abbondante liquido che Rocco aveva prodotto. "Ti piace, frocetto?", chiese. Rocco pensò a Lucia e capì che di lei non gliene importava affatto. Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet

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6 Gay Erotic Stories from Figo

Aeroporti

Luca era sempre in viaggio per lavoro. Da Milano spesso doveva fare delle trasferte a Roma e ormai era abituato agli aeroporti. La sua azienda, infatti, forniva servizi informatici per la pubblica amministrazione; spesso - quindi - doveva recarsi al Ministero per parlare con i dirigenti e i funzionari e organizzare i servizi telematici. Si ricordava quando - le prime volte - era

Ahmed

Fabrizio ha ventiquattro anni. E' un ragazzo saggio; gli amici lo cercano sempre per un consiglio o per chiedergli un'opinione. Le ragazze, all'unanimità, lo considerano un gran figo perché Fabrizio è un ragazzo già completamente uomo. Ha una voce calda, ma soprattutto modi sicuri e una sua dignità di maschio. In certi momenti però traspare il ragazzo che è stato fino a poco tempo fa.

Giubileo

Alla fine del mese di luglio 2000 Rocco seppe in parrocchia che a metà agosto sarebbe partito dal suo paese in Calabria un pulmann con tutti i giovani della zona per il Giubileo dei Giovani, a Roma. Rocco finalmente aveva ceduto alle insistenze della famiglia e si era fidanzato con Lucia, che era proprio una brava ragazza, e anche carina. Certo fare sesso con lei era per lui una

Non è Peccato

Antonio era ormai in convento da più di 15 giorni ed era il più giovane di tutti i confratelli, con i suoi 18 anni appena compiuti. Aveva fatto amicizia con fratello Giovanni, suo vicino di cella. Giovanni aveva 25 anni, era alto e aveva il fisico prestante grazie alla sua precedente attività di fabbro. Era castano e aveva gli occhi dolci e una barba leggera sul volto. Antonio quel

Vittorio

Vittorio ha ventisei anni e frequenta il corso per diventare sottufficiale dell'Aeronautica. La sera deve studiare e quando ha la libera uscita si aggrappa al telefonino e parla con Sonia, la sua fidanzata. Parole tenere, ansiose di carezze, per le quali dovrà aspettare ancora una settimana. E' bello Vittorio, un fisico normale, da ragazzo appena uscito dall'adolescenza. I capelli

Vittorio ha un nuovo amore

Vittorio era ormai al terzo mese del corso per allievi sottufficiali. Era stato un dolore per lui vedere Rocco abbandonare il corso. L'addestramento era molto duro e Rocco non ce l'aveva fatta: si era arreso ed era tornato nel suo paese in provincia di Catanzaro. L'aveva guardato con gli occhi lucidi il giorno che Rocco si accingeva a lasciare la caserma. Da Milano alla Calabria

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Web-01: vampire_2.0.3.07
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