Gay Erotic Stories

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Abbracci... Penali, Un Caldo Racconto

by D/D


Mi piace molto descrivere le sensazioni che provo durante il sesso e durante la masturbazione. Già ho scritto tre racconti in cui descrivo le mie fantasie, ciò che mi eccita nel guardare i maschi carini e infine una mia avventura sessuale con un ragazzo bonissimo. Ormai fa freddo, da un pezzo è finita l’estate ma appunto per questo mi è venuto in mente stasera quello che ho fatto un caldo giorno di fine agosto di quest’anno. Ho sempre amato masturbarmi da solo, guardando le foto pornografiche dal web, o quelle personali di altri maschi, o più raramente video porno. Non ho mai vergogna ad ammetterlo, mi piace masturbarmi e mi calma, lo faccio almeno una volta al giorno. Sono fidanzato con un ragazzo ma, siccome lui vive lontano, devo per forza ricorrere alle seghe per scaricare fuori le mie energie sessuali che altrimenti mi costringerebbero a camminare con il cazzo duro che si noterebbe subito, in quanto il mio organo è piuttosto lungo e molto appetibile. Ho moltissime foto fatte con la cam, anche di corpo intero in cui dimostro che quel bellissimo cazzo è mio. Scambio queste foto con altri maschi con stesse caratteristiche. Alla fine del racconto, quando avrete letto tutto, troverete la mia mail per contattarmi. Dunque, ritornando a quel giorno d’estate, mi trovavo un week end sulla costa abruzzese meridionale. Non avendo voglia di rimanere a casa e andare sulle solite spiagge, avevo preso l’auto per arrivare, dalla costa tirrenica a quella adriatica rimanendoci due giorni e passando la notte di venerdì e sabato in macchina, è stato bello. Il sabato, nel primissimo pomeriggio mi trovavo sulla spiaggia di Ortona, c’era poca gente e io, come sempre, cercavo di adocchiare qualche bell’uomo di cui vedere il corpo. Nulla, non c’erano maschi in spiaggia che mi piacessero e vicino a cui sistemarmi. Quindi cominciai a pensare agli uomini che conosco e che mi eccitano e sentii il mio pene diventare meno moscio. Siccome vicino c’era gente, mi sdraiai a pancia in giù per coprire la parte anteriore del mio corpo ed evitare che si notasse un leggero rigonfiamento. Pensai a un ragazzo molto carino che lavora nel magazzino dell’azienda dove lavoro, pensai alle sue braccia, ai muscoli e immaginai come doveva essere sexy vederlo in costume, vedergli i pettorali e il costume, e ovviamente di lì a poco cominciai a immaginarmi di abbassargli il costume e vedergli i peli pubici, annusarli e leccarli prima piano poi avidamente, strappandone qualcuno e infine togliergli il costume per ritrovarmi il suo cazzo sulla mia faccia e spompinarlo fino in fondo e guardargli il viso godurioso, sentendo i gemiti e assaporando la pelle del suo glande toccare la mia gola e ricevere il suo caldo liquido. Fantasie. Essendomi scocciato di rimanere su quella spiaggia senza fare null’altro se non immaginarmi di fare sesso senza farlo realmente o almeno masturbarmi, mi alzai e ripresi l’auto per andare un po’ in giro. Ma il pensiero di come poteva essere bello avere vicino il corpo nudo di un bel maschio non accennava a svanire. In auto ero vestito con il costume e la maglietta, faceva caldo, e potevo accarezzarmi le mie gambe pelose procurandomi un sottile piacere immaginando che la mano fosse di un altro maschio. Massaggiandomi l’interno delle cosce arrivai a breve fino al mio pube e al mio cazzo. Ho sempre avuto molta cura del mio cazzo e del resto, mi piace tenere in ordine i testicoli radendoli quando i peli diventano troppo folti. Quel giorno i miei testicoli erano rasati e potevo sentire bene le carezze delle mie dita sulle palle attraverso il costume e poi sotto di esso. Era un costume facilmente allargabile… e strada facendo mi trovai su un percorso diritto, facile, privo di traffico. L’eccitazione era aumentata, sempre guidando con una mano, estrassi il mio pene dal costume e cominciai a masturbarmi, così in auto, guidando a velocità molto bassa. Mi piaceva ancora di più la sensazione della mano andare su e giù sul mio cazzo in una situazione fuori della norma quale la guida. Il mio bellissimo cazzo (21 centimetri dimostrabili) era ormai eretto e turgido, accarezzavo delicatamente la cappella facendo scorrere la pelle sopra e sotto per aumentare la sensazione di sfregamento. Mi venne in mente una foto che mi ero scaricato da un sito porno, di un ragazzo bellissimo e bonissimo e sorridente, pizzetto e moro e pizzetto accennato, abbastanza muscoloso e steso su una barca, il cazzo eretto adagiato lungo il ventre, una peluria piuttosto folta sul pube a fare da contorno e in basso due palle che avrei succhiato avidamente. Continuavo a pensare quello stupendo maschio nudo e ai peli del suo corpo, sempre più avidamente desideroso di infilare la lingua tra le sue palle e succhiarle una alla volta poi entrambe, poi voltarlo e aprire con le mani il sedere per scoprire il buco umido e annusarlo e poi affondarci la faccia e portare la lingua sul buco per inumidirlo e cercare di ficcare la lingua e le dita dentro la cavità, nel tunnel umido e caldo sentendo il maschio fremere. Infine pensai di rimettermi davanti al maschio, sempre inginocchiato e trovarmi la sua asta eretta e potente davanti il mio viso e con le mani masturbarla un poco fino a veder uscire le prime gocce di liquido e leccarle avidamente e spargere altre sue gocce sul suo glande per eccitarlo e poi altre sue gocce ancora depositarle sulla mia cappella per eccitarmi al massimo. E’ fantastico bagnarsi il proprio cazzo con lo sperma di un ragazzo, specie se figo. Mi masturbavo con questa fantasia e guidavo lungo il sentiero. Aprii le gambe, compatibilmente con la posizione della guida e mi toccai il culo, solleticandone i peli e immaginando di farlo all’altro osservandone la reazione. Posso anche mandarti la foto di questo bonissimo, vediamo se ti arrapi come arrapa me. Il pensiero di avere in bocca le sue palle e poi il suo cazzo diritto e poi ancora le sue palle, trovandomi sulla lingua i suoi peli mi faceva quasi skizzare sborra sul volante. Mi accorsi di una curva del sentiero, posai la mano sul volante con l’altra lasciando per un attimo il mio cazzo. L’eccitazione era altissima che dopo aver superato la curva, rimisi la mano sul cazzo trovandolo sempre durissimo e pronto a bagnarsi. Mi sentivo ormai il liquido salire. Mi masturbai ancora per circa due tre minuti e pianissimo per sentire meglio le sensazioni della pelle che scende e lascia scoperto il glande per poi ricoprirlo. Pensavo intensamente a quel maschio della foto e ad un certo momento non resistetti più e mi sentii il cazzo avvolto da un fremito bollente e un indurimento ancora maggiore, e mi ritrovai lo sperma che skizzava in alto ricadendo sulla mano e sulle mie gambe. Le colate successive di sborra uscirono meno potenti ma caldissime e si posarono sulla mano e sulla maglietta. Accostai l’auto e mi pulii con i fazzoletti buttandoli via, abbandonando sotto al sole d’estate quella carta intrisa del mio sperma e mi avviai per coprire i pochi km necessari per giungere a Pescara. Per qualche ora fui più tranquillo, cioè fu più tranquillo il mio pene. La mia mail è kesem@supereva.it . Voglio scrivere altre storie, anche raccontando esperienze di sesso realmente vissute con maschi (in sauna e sulle spiagge) e le verifico con te. Mi dici se ti è piaciuto il racconto… in particolare cerco di fare con te uno scambio di foto personali, viso, corpo e parti intime, che per me tanto intime non sono perché mi piace mostrarle, non a tutti però J. A prestissimo, D.

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Abbracci... Penali, Un Caldo Racconto

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Web-02: vampire_2.0.3.07
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