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L'Autostoppista

by Aramis


Era una piacevole notte di aprile e stavo guidando la mia macchina senza una meta precisa...mi guardavo intorno...è uno dei miei passatempi preferiti. La stagione turistica non era ancora cominciato i le giornate erano monotone così ho pensato di prendere la strada che portava in città. È più veloce prendere l'autostrada ma di solito la statale è più interessante. Non lo sapevo ancora ma quella notte stava per essere più interessante del solito. Ero quasi al limite della città quando ho incontrato per caso quel giovane, magro, ma ben proporzionato, di bell'aspetto, che faceva l'autostop. Sembrava avere 18 o 19 anni, aveva capelli biondi sbiancati dal sole lunghi sino alle spalle, era alto un metro e settantacinque e sembrava il tipico surfista. Mi sono fermato ed è saltato in macchina rivolgendomi un sorriso incredibilmente attraente dicendo, "Grazie" mentre sbatteva la porta dietro di se. Ho domandato dove stesse andando e quando me l'ha detto ho risposto che non c'era problema e mi sono immesso nel traffico poco intenso. Mi sono presentato e lui ha detto di chiamarsi Chris; sembrava un po' timido, così ho preso l'iniziativa di iniziare la conversazione. Mi ha risposto gentilmente ma le risposte erano come trattenute; poi ha cominciato a rilassarsi ed è divenuto più conversevole. Ho dato un'occhiata di sfuggita al suo bel viso quando veniva illuminato dalle macchine che incontravamo. "Dio com'è attraente questo ragazzo!" Ho pensato fra di me. Le macchine che provenivano verso di noi illuminavano il suo viso ma le luci della strada illuminavano il suo grembo; i miei occhi passavano dalla strada, al suo viso, al suo inguine, a seconda dell'angolazione da cui proveniva la luce. Il mio primo sguardo verso il suo inguine mi ha fatto emettere un rantolo controllato ed un'onda di eccitazione è formicolata attraverso tutto il mio corpo. C'era il contorno di un'asta enorme che scivolava giù nella la gamba dei suoi jeans. Rivaleggiava con quello di un mio amico d'infanzia che a scuola aveva come soprannome "anguilla", nome che non aveva nulla a che fare col suo nome vero che era Davide, o con la sua altezza o il suo peso, era un tributo al fatti di avere il cazzo più grande della scuola, venticinque centimetri quando era duro. Non aveva paura di mostrarlo, ne era orgoglioso ma questa è un'altra storia. Chris mi ha detto di aver vissuto per qualche tempo con suo padre ed ora stava andando da sua madre, si era fermato in città a cercare un lavoro. Più guardavo quel bel viso e la gamba dei jeans pieni di quella roba, e più mi eccitavo. Pensavo ad un lavoro che avrei potuto offrirgli ma avevo la sensazione che non era quello che aveva in mente. Stavamo avvicinandoci alla meta e se non avessi fatto qualcosa sapevo che avrei perso un'opportunità. Ho deciso di farlo presto perché se non l'avessi fatto ben presto sarebbe sceso dalla macchina ed uscito dalla mia vita. Ho deglutito con forza, mi sono calmato e poi ho detto che c'era una grossa protuberanza nei suoi pantaloni e che doveva essere come quello di un toro. Ho visto alla luce dei fari lo shock che ha attraversato il suo viso, sostituito gradualmente da un'espressione di grande imbarazzo. Ha riso nervosamente e ha balbettato che gli era già successo di sentirselo dire, ma mai da un uomo. Ho domandato se gli dava fastidio scherzarci sopra. Per un minuto il silenzio è stato mortale, ho pensato che stesse per chiedermi di fermarmi per poter scendere. Ha guardato diritto davanti a sé per non essere costretto a fissarmi negli occhi e la sua voce tremante detto, "Che cosa vuole dire, cosa devo fare?" Ho suggerito di masturbarci l'un l'altro (io veramente avrei voluto molto di più, ma non ho voluto spaventarlo) e quanto gli offrivo era evidentemente un territorio non segnato sulle sue carte geografiche. Ha sorriso debolmente e ha detto, "Non so, non l'ho mai fatto prima con un uomo." Ho continuato a parlargli per convincerlo. Finalmente ha detto di acconsentire a farsi masturbare se gli avessi dato ventimila lire, ma ha anche detto che non voleva fare niente a me. Ho deciso che ventimila lire erano il minimo che potessi dargli, considerato che era disoccupato, inoltre volevo mettere le mani su quel cazzo enorme che intravedevo nei pantaloni e che stuzzicava la mia sensualità. Mi ha detto anche che sua mamma l'aspettava per le 11. Il solo luogo che sembrasse abbastanza appartato era un campo che stavamo costeggiando, così mi sono allontanato dalla statale, mi sono fermato, ho spento le luci ed il motore. Mi sono avvicinato e ho fatto correre la mano sopra l'enorme protuberanza che c'era nella gamba. L'ho stretto, era veramente enorme come sembrava e non era ancora duro, potevo solo immaginare cosa sarebbe stato da duro. Gli ho sbottonato i jeans e ne ho sentita la base attraverso i boxer bianchi; sono rimasto entusiasmato dalla sua grandezza che lo faceva assomigliare al mio polso. La mia eccitazione è aumentata e l'ho sondato rapidamente attraverso la patta dei boxer, ansioso di avere la cosa tra le mani, ho infilato una mano nella cintura facendo scivolare le penetranti fra i suoi peli pubici. Non erano ruvidi ma sembravano di seta come i capelli e la pelle era morbida come il culetto di un bambino. Tuttavia non era un bambino, era un uomo tanto eccitante a guardarsi e così ben dotato che non potevo credere alla mia fortuna e a quanto mi stava accadendo. Di nuovo ho localizzato la base della sua asta, ho agganciato un dito sotto il membro ancora molle e l'ho mosso avanti ed indietro finché finalmente ha abbandonasse la posizione nella gamba dei pantaloni, ma non era un compito facile. Improvvisamente questo gran fusto di carne è scivolato fuori e si è posato sul suo stomaco puntando verso il torace. Ero un po' deluso dal fatto che non diventava duro ma ben presto l'ho sentito indurirsi nelle mie mani e lui ha fatto scivolare boxer e jeans alle caviglie. Era una cosa eccezionale ed era così bello da non poterlo credere. Era impressionante vederlo contro il suo stomaco senza peli. Ho cominciato ad accarezzarlo e sentivo dall'agitarsi per l'eccitazione che Chris cominciava a godere di quello che gli stava accadendo. Inutile dire che il mio cazzo era duro fin dal momento che avevo visto quel gonfiore 30 minuti prima. Avevo una mano sulla sua massa palpitante, una mano esplorava il suo corpo quasi senza peli e lui cominciava a lamentarsi e gemere un po' facendomi eccitare ancora di più. Finalmente sono sceso sul suo cazzo enorme ma riuscivo a mala pena a prendere in bocca subito sotto la testa senza rischiare di soffocarmi. La testa era abbastanza grande ma era solo la metà della circonferenza dell'asta. Ho alzato la bocca dal suo cazzo per catturare un'altra visione del suo bel viso e stampargli un bacio sulle labbra. Lui non mi ha reso veramente il bacio ma non l'ha neppure rifiutato. Era ovvio che era pieno di emozione. Ha borbottato qualche cosa che non ho compreso completamente così gli ho domandato di ripeterlo. La sua voce era molto bassa e piena di emozione quando ha ripetuto nervosamente "Posso farlo a lei?" Ero sopraffatto dalla gioia per il fatto che voleva essere più coinvolto e lui ha mosso la mano sopra il mio cazzo già esposto. Ha cominciato ad accarezzare febbrilmente il mio cazzo mentre io succhiato il suo prendendone in bocca anche le palle. Improvvisamente ha spinto via la mia testa ed avevo paura che avesse cambiato idea. Mi sono seduto pronto a calmare le sue paure ma prima che potessi chiedergli in cosa avevo sbagliato, si è tuffato sul mio grembo e praticamente ha ingoiato il mio cazzo. Ora si contorceva tutto sul sedile, si lamentava e gemeva per il piacere di succhiare il suo primo cazzo. Ho dovuto circondargli la vita per afferrargli la verga calda, bagnata, palpitante che quasi gli toccava il torace per la sua posizione accovacciata sul sedile. Eravamo in una sensazione di estasi totale, abbiamo raggiunto il limite ed abbiamo scaricato la nostra sborra simultaneamente sui nostri stomachi e toraci che ora erano nudi, perché in qualche modo eravamo riusciti a toglierci le camice senza interrompere il nostro lavoro. Abbiamo continuato ad accarezzarci il cazzo l'un l'altro finché siamo crollati in un esaurimento totale, piombando l'uno sull'altro. Saremo rimasti così per almeno cinque minuti e poi ho tolto degli stracci dal cassetto e ci siamo puliti a vicenda. Mi sono chinato su di lui e l'ho baciato sulla guancia. Si è girato e ha depositato un bel bacio lungo e bagnato sulla mia bocca che ho ritornato con piacere. Mi ha detto che doveva andare, ho detto "OK" ed abbiamo iniziato a rivestirci; si è tirato su i pantaloni ma io gli ho dato un addio stringendoglielo prima che lo ricoprisse. L'ho portato fino all'inizio della strada di casa sua e mi ha ringraziato per l'"esperienza inaspettata", aggiungendo che gli era veramente piaciuto. Lo sapevo e gli ho detto che era un ragazzo veramente eccitante. Di nuovo ha fatto balenare quel sorriso attraente e ha detto, "Forse ci incontreremmo ancora." Ho detto, "spero di sì," ma sfortunatamente non ci siamo scambiati i numeri di telefono. Mentre mi allontanavo, l'ho visto avviarsi lungo la strada dove mi aveva detto di abitare. Improvvisamente mi sono ricordato di non avergli dato le ventimila lire. Ho girato la macchina e sono tornato ma era scomparso. Ci siamo dimenticati tutti e due dei soldi, che avrei scambiato volentieri con il suo numero di telefono. In futuro dovrò essere meno smemorato. Nei mesi seguenti sono tornato più volte in quella via, non l'ho più visto, ma penso spesso a lui. Due to international translation technology this story may contain spelling or grammatical errors. To the best of our knowledge it meets our guidelines. If there are any concerns please e-mail us at: CustomerService@MenontheNet

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19 Gay Erotic Stories from Aramis

Amore Finalmente

Non appena sono entrato nell'aula ho capito che avrei odiato quella lezione. I ragazzi si gettavano carta, matite e tutto ciò che era immaginabile. E l'argomento poi! A chi poteva piacere diritto commerciale? Non mi piaceva essere un leguleio ma mi ero iscritto lo stesso a quelle lezioni. Seduto sulla mia sedia ho guardato la classe e ho visto la vera ragione per cui ero ancora lì.

Andy, Io e il Mare

Scontrarsi con Andy era come scontrarsi con un muro in autostrada. Avevo iniziato il mio ultimo anno di liceo e, come la maggior parte mattine, avevo dormito troppo. Dovevo muovere decisamente il culo per evitare il ritardo. Stavo salendo la scala per andare allo spogliatoio quando, crash! Avevamo girato l'angolo allo stesso momento, mentre ci stavamo alzando dal pavimento mi

Angelo

Al liceo io non ero come tutti gli altri, sapete quelli che se la spassano con feste giorno e notte. Non era per me, avevo pochi amici ma tanto desiderio, un desiderio di cui nella scuola era a conoscenza. Ho un corpo ben fatto, lunghi capelli scuri, occhi marroni, una voce profonda ed interesse nello sport. Chi avrebbe potuto pensare che ero gay? Quando stavo a casa le mie

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Evoluzione di un'amicizia

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Non ho mai pensato che ci fosse qualcosa di meglio del ritorno a casa. All'arrivo in stazione c'erano a salutarmi amici e parenti, tutti contenti di vedermi. Siamo saliti in macchina e siamo partiti, avevo un sacco di cose da raccontare, il viaggio era un po' più lungo di quanto mi ricordassi e quando finalmente siamo arrivati a casa mi sono reso conto di quanto desiderassi quel

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